"Anni fa”, mi dice Raffaele tra un sorso e l’altro di martini, “ero molto angosciato. Un tumore al nervo acustico, un neurinoma, mi fu diagnosticato al Kantonsspital di Zurigo dal prof. Fisch, celebrità mondiale. L’operazione, dato il punto delicatissimo dove il tumore si trovava, comportava la possibilità di stravolgere i nervi facciali, il che avrebbe stampato un ghigno sul mio volto. Puoi indovinare come dolorosamente lavorò la mia immaginazione. Caro amico mio, il dolore è narrativo, pieno di articolazioni e di fantasia. Sai quanto durò?”. “Un’eternità”.
Umberto Silva